Il risentimento è un sentimento difficile da superare che causa danni profondi alla persona che lo ospita all’interno. È importante sforzarsi di evitare o limitare questo sentimento in noi. Diamo un’occhiata qui sotto ai sentimenti più comuni della persona risentita e cosa possiamo fare per superarli.
1. Cos’è il risentimento?
Il risentimento è un dolore morale che si verifica a seguito di un reato. La persona che lo soffre non può dimenticare quell’offesa, così che lo sente ancora e ancora (ri-sente). Questo sentimento è accompagnato da risentimento e ostilità verso coloro che hanno causato il danno.
Il reato può verificarsi in vari modi: così come il fatto che qualcuno esegue contro uno (un discredito personale, una sbavatura professionale, un assalto o calunnia), o in forma di omissione, che è un reato, che è più sottile, ma anche molto dannose (come non ricevere l’invito che mi aspettavo, la mancanza di riconoscimento per un lavoro ben fatto, o quando qualcuno non ricevere campioni di amicizia da parte di un particolare gruppo di persone o di un amico).
2. Sentimenti comuni della persona risentita
Quando la persona risentita non vuole dimenticare, ricorda continuamente ciò che ha dato origine a quel sentimento, è schiavo del suo passato e non sarà in grado di liberarsi da quel grande fardello che è il risentimento.
La persona risentita è ferita e offesa dal trattamento ingiusto che ha ricevuto da certe persone o dagli eventi sfavorevoli che sono sorti nei suoi confronti in un certo momento.
In tal caso, possiamo parlare di un risentimento comprensivo, cioè, ha senso per questa persona sentirsi infastidita dalle persone o dalle circostanze che hanno causato quell’offesa e rivivere quel disagio in quel ricordo.
I sentimenti di invidia e gelosia sono comuni in alcune persone risentite che considerano la vita ingiusta nei loro confronti. Non capiscono come gli altri realizzino con una certa facilità, quello per cui pur avendo combattuto così tanto, non riescono a raggiungere.
Il risentito desidera vendicarsi di colui che lo ha offeso o gli ha causato qualche danno giustamente o ingiustamente. Ritiene che la persona prima o poi dovrà pagare per il danno causato e desidera intraprendere azioni simili a quelle ricevute. In questo caso, il risentimento nasce e può ossessionare in modo tale da accompagnare per molti anni o anche per tutta la vita.
Quando quel sentimento si è stabilizzato saldamente in qualcuno, rende la vita amara e rende gli altri amari. Diventa una persona dispettosa e sgradevole, incapace di vedere il bene delle cose e con una grande fissazione sulle persone contro le quali nutre risentimento.
3. Come possiamo superarlo?
La prima cosa che dobbiamo fare per liberarci da questo sentimento è capire la natura del reato: da chi proviene, quali conseguenze può avere su di noi, perché lo ha fatto e se c’era l’intenzione di offendere.
Quindi possiamo analizzare oggettivamente cosa è successo. Molte volte esageriamo ciò che è successo o immaginiamo atteggiamenti e fatti che non corrispondono a ciò che potremmo inizialmente pensare.
Dobbiamo imparare a superare le sofferenze e le offese guardando al futuro. Non possiamo rimanere intrappolati nel passato, ricordando continuamente coloro che ci hanno causato tanta sofferenza o quelle circostanze o eventi che ci hanno causato tanto dolore.
Devi voltare pagina e guardare positivamente al futuro. Il perdono ci libera dal pesante fardello che il risentimento può diventare. Accettare quello che è successo, anche se non siamo d’accordo con quello che è successo, e mettere da parte i pensieri negativi che ci hanno causato dolore è la soluzione migliore per superarlo.
Questo sentimento può essere superato dalla volontà e dall’intelligenza della persona che lo soffre. Per questo, è necessario un carattere fermo e una padronanza delle emozioni, in modo tale da non permettergli di mettere radici dentro di noi.
Dobbiamo fare uno sforzo per guidare questa sensazione in pensieri più positivi. Anche cercare motivi per evitare, ad esempio, che la persona risentita è una persona amara e ossessionato, che si può essere affetti da un evento o un’offesa che gli altri non si ricorda più; che il risentimento è un veleno che distrugge dall’interno e raramente placare la sete di vendetta o che alla fine si trasformano in persone chiuse in se stesse, il cui unico scopo è la vendetta. Per superarlo, è molto importante ammettere che esiste in noi e, una volta riconosciuto, dobbiamo avere la ferma intenzione di liberarci da esso.