Nella sua pubblicazione Fede e avvenire del 1835, Mazzini scrisse: “Dobbiamo risorgere come partito religioso. L’elemento religioso è universale e immortale. Iniziatori di un mondo nuovo, siamo tenuti a gettare le basi di un’unità morale, di un cattolicesimo umanitario”. Tuttavia, il rapporto di Mazzini con la Chiesa cattolica e il Papato non fu sempre gentile. Mentre inizialmente sostenne Papa Pio IX alla sua elezione, scrivendogli una lettera aperta nel 1847, Mazzini pubblicò in seguito un duro attacco contro il papa nella sua Sull’Enciclica di Papa Pio IX (“On the Enciclical of Pope Pius IX”) nel 1849. Anche se alcune delle sue opinioni religiose erano in contrasto con la Chiesa Cattolica e il Papato, con i suoi scritti, spesso venate di anti-clericalismo, Mazzini ha anche criticato il Protestantesimo, affermando che è “diviso e suddiviso in mille sette, tutte fondate sui diritti della coscienza individuale, e tutti desiderosi di fare la guerra l’uno sull’altro, e perpetuando che l’anarchia di credenze che è l’unica vera causa delle perturbazioni sociali e politiche che affliggono i popoli dell’Europa”.
Pensiero e azionemodifica
Mazzini respinse il concetto di “diritti dell’uomo” che si era sviluppato durante l’età dell’illuminismo, sostenendo invece che i diritti individuali erano un dovere da conquistare attraverso il duro lavoro, il sacrificio e la virtù piuttosto che “diritti” intrinsecamente dovuti all’uomo. Mazzini delineò il suo pensiero nel suo Doveri dell’uomo, pubblicato nel 1860. Allo stesso modo, Mazzini formulò un concetto noto come “pensiero e azione” in cui pensiero e azione devono essere uniti e ogni pensiero deve essere seguito dall’azione, rifiutando quindi l’intellettualismo e la nozione di separare la teoria dalla pratica.
Diritti delle donnemodifica
In “Doveri dell’uomo”, Mazzini chiedeva il riconoscimento dei diritti delle donne. Dopo molti incontri con filosofi politici in Inghilterra, Francia e in tutta Europa, Mazzini aveva deciso che il principio di uguaglianza tra uomini e donne era fondamentale per costruire una nazione italiana veramente democratica. Ha chiesto la fine della subordinazione sociale e giudiziaria delle donne agli uomini. La posizione vigorosa di Mazzini aumentò l’attenzione al genere tra i pensatori europei che già consideravano la democrazia e il nazionalismo. Aiutò gli intellettuali a vedere i diritti delle donne non solo come un argomento periferico, ma piuttosto come un obiettivo fondamentale necessario per la rigenerazione di vecchie nazioni e la rinascita di nuove nazioni. Mazzini ammirava Jessie White Mario, che fu descritta da Giuseppe Garibaldi come la “Donna più coraggiosa del tempo moderno”. Mario si unì alle Camicie Rosse di Garibaldi per la campagna 1859-1860 durante la seconda guerra d’Indipendenza italiana. Come corrispondente del Daily News, assistette a quasi tutte le lotte che avevano portato all’unità d’Italia.