La calcificazione anulare mitrale (MAC) si riferisce alla deposizione di calcio (insieme a lipidi) nella fibrosa anulare della valvola mitrale.
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Epidemiologia
La calcificazione anulare è osservata fino al 35% dei pazienti anziani. È comune nelle femmine oltre i 65 anni, in quelle con degenerazione mixomatosa della valvola mitrale e in quelle con elevate pressioni ventricolari sinistra.
Presentazione clinica
Sebbene la calcificazione anulare sia associata a rigurgito mitralico, questo è solitamente banale e asintomatico. La calcificazione dell’anello può tuttavia impedire la conduzione nodale AV e quindi portare a vari gradi di blocco cardiaco. La calcificazione dei volantini può causare stenosi mitralica.
Patologia
Patologicamente è importante distinguere la calcificazione anulare dalla calcificazione del foglio della valvola mitrale. Nella calcificazione anulare, l’anello malato è coperto da endotelio intatto. Può anche subire necrosi caseosa ed embolizzare al cervello.
Rispetto alla calcificazione della valvola aortica, la calcificazione dell’anello mitrale non è significativamente associata alla stenosi della valvola e non è più ritenuta rappresentare un fattore di rischio indipendente per l’ictus 1.
Associazioni
È anche associato ad una maggiore prevalenza di grave malattia coronarica ostruttiva, in particolare nei gruppi di età più avanzata (>65 anni) 2. È più spesso visto in pazienti con insufficienza renale cronica.
Caratteristiche radiografiche
Radiografia semplice
Su una radiografia frontale del torace, la calcificazione è dimostrata nella posizione prevista della valvola mitrale. In genere inizia intorno ai margini del volantino posteriore formando una “J” o “C”, alla fine con il coinvolgimento del volantino anteriore la “C” si chiude formando una “O”.
CT
CT è più sensibile per la calcificazione dell’anello anche se dipende dal grado di artefatto di movimento (che è un fattore di frequenza cardiaca e tempo di scansione).
Trattamento e prognosi
La calcificazione anulare di per sé non richiede alcun trattamento. Invece, i pazienti sono gestiti in base alla presenza di blocco cardiaco, rigurgito mitralico (di solito minimo) e altri segni e sintomi cardiovascolari.