È la porta d’accesso alla Semana Mayor. Ed è la Domenica delle Palme perché invece di sventolare foglie di palma i cristiani del mondo ondeggiano mazzi di foglie di palma.
Eddy Recinos
16 febbraio, 2018 10:28
La domenica delle palme è una celebrazione umile che apre la porta a sette giorni in cui si commemora la passione, morte e risurrezione di Gesù.Gerusalemme, dove Gesù voleva entrare su un asino, è la città della Passione, narrata nei Vangeli. Gerusalemme riceve Cristo, il Re, a cavallo di un puledro, per adempiere la profezia di Zaccaria: “Rallegrati grandemente, figlia di Sion! Grida di gioia, figlia di Gerusalemme! Vedi, il tuo re viene da te, giusto, salvatore e umile. Viene cavalcando un asino, un puledro, un vitello d’asino.”
Questa visione di Zaccaria, 500 anni prima di Cristo, riassume la gioia, la gioia e il clamore di quella prima domenica delle Palme. Cristo non entra con un esercito o in una carrozza di lusso, ma ” a dorso di mulo”. Né è preceduto da trombe o timpani ma da una moltitudine di ammiratori, curiosi e persino infiltrati.
Anticamera
La Domenica delle Palme è la porta della Settimana Santa, il giorno in cui è prevista la vittoria di Cristo sulla morte. I rami o palme sono il simbolo della vittoria, segno di trionfo. Gesù Cristo entra come re ed è salutato come tale dal popolo.
“Hossanna al figlio di Davide, beato colui che viene nel nome del Signore”, esclamò quella domenica centinaia di uomini, donne e bambini quando videro Gesù entrare cavalcando un’umile bestia da soma. Così voleva entrare a Gerusalemme, che cinque giorni dopo non lo avrebbe più visto come re, ma come una minaccia per il potere romano.
A Gerusalemme
La Domenica delle Palme ha due dimensioni: la prima, l’anticipazione della Pasqua e il trionfo di Gesù, e la seconda, l’inizio della passione e della morte di Gesù Cristo. Da un lato, c’è il grido di trionfo e di vittoria, e dall’altro, la rappresentazione profonda della sua passione e morte.
E la processione inizia sul Monte degli Ulivi, a circa 1,8 chilometri da Gerusalemme, la città murata, la Città Santa delle tre religioni.
Foglie di palma sono unite da mazzi di foglie di ulivo, e centinaia di viaggiatori turistici, residenti e cristiani palestinesi, religiosi provenienti da tutto il mondo, al ritmo di musica, danze e grida di gioia.
Queste danze ricordano anche l’ingresso di Davide come re quando, nudo, entrò in Città danzando davanti all’Arca dell’Alleanza.
Seguendo i passi che secondo la tradizione Gesù Cristo ha percorso più di 2 mila anni fa, migliaia di persone simulano l’evento con canti e preghiere.
Il Monte degli Ulivi e la Valle del Cedron, che quattro giorni dopo serviranno da conforto a un Gesù turbato che vede la morte venire incontro a lui, nella domenica delle Palme si riempiono di grida, di gioia e di luce.
In San Esteban
Tutti sottolineano l’importanza di questo evento in Terra Santa è quello di poter simulare l’arrivo di Gesù a Gerusalemme, anche se l’ingresso nella città murata è ora fatto dalla Porta di Santo Stefano, perché che poi ha dato accesso al Tempio è stato murato da Solimano il Magnifico nel XVI secolo.
La porta ricorda Stefano, il primo martire del cristianesimo a morire lapidato. Infatti, la Chiesa cattolica sostiene che il sangue dei martiri è il fertilizzante che fertilizza la vita eterna dell’Istituzione.
La processione termina nella chiesa di Santa Ana, a pochi metri dalla Porta di San Esteban, alla quale arrivano le migliaia di pellegrini accolti con riso che gettano dai balconi.
Ramos de fe
Il Guatemala non è estraneo a questa tradizione, perché, oltre ad essere pittoresco, è la finestra per le grandi processioni del Sindaco Semana.
La domenica delle Palme in Guatemala è simile alle celebrazioni in tutto il mondo.
Hemeroteca PL
April 3, 2017 at 09:47
Qui i mazzi sono fatti e benedetti. Questi sono fatti di foglia di palma, una palma della stagione e due colori. Nel paese non ci sono mazzi di un solo colore.
La creatività per assemblarli include ornamenti come fiori di occasione e altri ornamenti che li associano alla passione.
“Contro i demoni”
“Il mazzo di palme vale Q25 e i mazzi che i venditori fanno costano Q5. La vendita di massa è la domenica mattina, con le persone che vengono a messa e poi escono in processione con i mazzi benedetti, che sono posti sulle soglie delle porte, come parte della tradizione, e si dice che servano a spaventare i demoni, spiega una commessa.
Lo storico Celso Lara dice che in alcuni punti si ritiene che quando una persona subisce uno spavento a causa di qualche circostanza, deve bere un infuso fatto con i palmi delle mani “e il suo respiro sibilante ritorna”.
Si ritiene inoltre che i mazzi siano portatori di buona fortuna e siano posti all’ingresso della casa, in modo che sia sempre protetto da “cattive influenze”, terremoti o inondazioni.
Nella capitale è consuetudine che i mazzi siano benedetti per prima cosa al mattino. Da lì si svolge la processione: la più tipica è quella di Jesús de la Borriquita, dalla chiesa di San Miguel de Capuchinas, nella capitale, che attraversa i vecchi quartieri del Centro Storico.
- Il duello a colpi di ebrei e centurioni
Oggi i vicini fissano la facciata per salutare il Cristo trionfante. È la processione festiva accompagnata da musica festiva, gente festosa e colori festivi.
tuttavia, se la domenica è il preludio della Passione di Cristo, la Risurrezione, otto giorni dopo, è il segno distintivo della celebrazione, perché non c’è passione senza gloria o morte senza risurrezione.
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