La popolazione umana è continuamente esposto a numerosi dannosi fattori di stress ambientali, causando effetti negativi per la salute e/o la deregolamentazione dei biomarcatori. Tuttavia, a volte vengono pubblicati anche studi che non riportano impatti positivi o addirittura positivi di alcuni fattori di stress sugli esseri umani. L’obiettivo principale di questa rassegna è quello di fornire una panoramica completa dell’ultimo decennio di ricerca ceca sul biomonitoraggio, riguardante l’effetto dei vari livelli di inquinamento atmosferico (benzopirene) e radiazioni (uranio, esame a raggi X e radon naturale di fondo), sui gruppi di popolazione diversamente esposti. Poiché alcuni risultati ottenuti da studi citogenetici erano opposti a quelli ipotizzati, abbiamo cercato un’interpretazione significativa negli studi genomici / epigenetici.
Un’analisi dettagliata dei nostri dati supportata dagli studi di altri e dalle attuali conoscenze epigenetiche, porta ad un’ipotesi del meccanismo versatile di adattamento ai fattori di stress ambientali tramite impostazioni di metilazione del DNA che possono anche avere origine nello sviluppo prenatale e contribuire a ridurre i livelli di danno al DNA risultanti. Questa ipotesi è pienamente in accordo con i dati inaspettati dei nostri studi (ad es. livelli più bassi di danno al DNA in soggetti provenienti da regioni altamente inquinate rispetto ai controlli o in soggetti esposti ripetutamente a un inquinante rispetto a quelli senza precedente esposizione), ed è anche supportato da differenze nei modelli di metilazione del DNA in gruppi provenienti da regioni con vari livelli di inquinamento.
Alla luce dell’ipotesi di adattamento, i seguenti punti possono essere suggeriti per la ricerca futura: (i) l’esposizione cronica e acuta dei soggetti in studio dovrebbe essere distinta; (ii) la storia dell’esposizione dovrebbe essere mappata includendo il luogo di residenza durante la vita e lo sviluppo prenatale; (iii) i cambiamenti dei marcatori epigenetici devono essere monitorati nel tempo.
In sintesi, lo studio dell’adattamento umano all’ambiente, uno dei più importanti processi di sopravvivenza, è una nuova sfida per la ricerca futura nel campo del biomonitoraggio umano che può cambiare la nostra visione sui risultati delle analisi dei biomarcatori e sui potenziali impatti negativi sulla salute dell’ambiente.