il 19 giugno 1944, in quello che sarebbe diventato noto come il “Tacchino delle Marianne,” gli stati UNITI vettore basato combattenti decimare la Flotta Giapponese, con solo un minimo di perdite nella Battaglia del Mare delle Filippine.
La sicurezza delle Isole Marianne, nel Pacifico occidentale, era vitale per il Giappone, che aveva basi aeree su Saipan, Tinian e Guam. UNITI. le truppe stavano già combattendo i giapponesi su Saipan, essendo sbarcati lì il 15. Qualsiasi ulteriore intrusione lascerebbe le Isole Filippine, e il Giappone stesso, vulnerabili agli attacchi statunitensi. La Quinta flotta degli Stati Uniti, comandata dall’ammiraglio Raymond Spruance, si stava dirigendo verso ovest dalle Isole Marshall come supporto per l’invasione di Saipan e del resto delle Marianne. Ma l’ammiraglio giapponese Ozawa Jisaburo decise di sfidare la flotta americana, ordinando 430 dei suoi aerei, lanciati dalle portaerei, per attaccare. In quella che divenne la più grande battaglia di portaerei della guerra, gli Stati Uniti, avendo già raccolto l’imbarcazione giapponese sul radar, procedettero ad abbattere più di 300 aerei e affondarono due portaerei giapponesi, perdendo solo 29 dei loro aerei nel processo. E “stato descritto in seguito come un” tiro turchia.”
L’ammiraglio Ozawa, credendo che i suoi aerei mancanti fossero atterrati alla loro base aerea di Guam, mantenne la sua posizione nel Mare delle Filippine, consentendo un secondo attacco degli Stati Uniti. aerei da combattimento basati su vettori, questa volta comandati dall’ammiraglio Mitscher, per abbattere altri 65 aerei giapponesi e affondare un altro vettore. In totale, i giapponesi hanno perso 480 aerei, tre quarti del suo totale, per non parlare della maggior parte dei suoi equipaggi. Il dominio americano delle Marianne era ormai una conclusione scontata.
Non molto tempo dopo questa battaglia in mare, le divisioni marine statunitensi penetrarono più lontano nell’isola di Saipan. Due comandanti giapponesi sull’isola, l’ammiraglio Nagumo e il generale Saito, si suicidarono entrambi nel tentativo di radunare le rimanenti forze giapponesi. Ci è riuscito: Queste forze hanno anche commesso un suicidio virtuale mentre attaccavano le linee degli americani, perdendo 26.000 uomini rispetto ai 3.500 persi dagli Stati Uniti. Entro un altro mese, anche le isole di Tinian e Guam furono catturate dagli Stati Uniti.
Il governo giapponese del premier Hideki Tojo si è dimesso in disgrazia a questa splendida sconfitta, in quello che molti hanno descritto come il punto di svolta della guerra nel Pacifico.
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