Un tipo ideale è formato da caratteristiche ed elementi dei fenomeni dati, ma non è destinato a corrispondere a tutte le caratteristiche di un caso particolare. Non è inteso per riferirsi a cose perfette, ideali morali né a medie statistiche, ma piuttosto per sottolineare alcuni elementi comuni alla maggior parte dei casi del fenomeno dato. È anche importante prestare attenzione al fatto che nell’usare la parola “ideale” Max Weber si riferisce al mondo delle idee (tedesco: Gedankenbilder, “immagini mentali”) e non alla perfezione; questi “tipi ideali” sono costrutti di idee che aiutano a mettere in ordine l’apparente caos della realtà sociale.
Weber stesso scrisse: “Un tipo ideale è formato dall’accentuazione unilaterale di uno o più punti di vista e dalla sintesi di un gran numero di fenomeni individuali concreti diffusi, discreti, più o meno presenti e occasionalmente assenti, che sono disposti secondo quei punti di vista sottolineati in un costrutto analitico unificato…”È uno strumento utile per la sociologia comparata nell’analisi dei fenomeni sociali o economici, con vantaggi rispetto a un’idea molto generale, astratta e uno specifico esempio storico. Può essere usato per analizzare sia un fenomeno generale, soprastorico come il capitalismo o eventi storicamente unici come nell’analisi dell’etica protestante di Weber.
Per cercare di comprendere un particolare fenomeno, non si deve solo descrivere le azioni dei suoi partecipanti ma “interpretarle”. Ma l’interpretazione pone un problema per l’investigatore che deve tentare di classificare il comportamento come appartenente a qualche precedente “tipo ideale”. Weber ha descritto quattro categorie di” Tipi ideali ” di comportamento: zweckrazionale (obiettivo-razionalità), wertrazionale (valore-razionalità), affektual (emotivo-razionalità) e tradizionale (abitudine, abitudine inconscia).
Weber, che è profondamente consapevole della natura fittizia del “tipo ideale”, afferma quindi che non cerca mai di rivendicare la sua validità in termini di riproduzione o corrispondenza con la realtà sociale. La sua validità può essere accertata solo in termini di adeguatezza, che è troppo convenientemente ignorata dai fautori del positivismo. Ciò non significa, tuttavia, che l’obiettività, per quanto limitata, possa essere acquisita “soppesando le varie valutazioni l’una contro l’altra e facendo un compromesso” statista “tra di esse”, che viene spesso proposto come soluzione da coloro che condividono il tipo di prospettivismo metodologico di Weber. Tale pratica, che Weber chiama “sincretismo”, non solo è impossibile, ma anche immorale, perché evita” il dovere pratico di difendere i nostri ideali”].