La massa ossea e la forza raggiunta alla fine del periodo di crescita, semplicemente designate come “peak bone Mass (PBM)”, svolgono un ruolo essenziale nel rischio di fratture osteoporotiche che si verificano in età adulta. Si ritiene che un aumento della PBM di 1 deviazione standard riduca il rischio di frattura del 50%. In ambito clinico, la densità minerale ossea (BMD) areale (a) misurata mediante doppia assorbimetria a raggi X (DXA) in giovani adulti sani è utilizzata come valore di riferimento per valutare il rischio di frattura osteoporotica. Si basa sulla relazione inversa riscontrata tra i valori di BMD areale determinati a livello dell’avambraccio, della colonna vertebrale e dell’anca e il rischio di frattura da fragilità in questi tre siti scheletrici. Esistono diversi elementi strutturali che determinano la resistenza meccanica dell’osso. La dimensione dell’osso, la quantità di tessuto osseo all’interno dell’involucro periostale e la sua distribuzione spaziale, cioè la micro e macroarchitettura e il grado di mineralizzazione e organizzazione strutturale della matrice organica sono gli elementi più importanti che determinano la resistenza al carico meccanico. Numerosi fattori interconnessi influenzano l’accumulo di massa ossea durante la crescita. Questi determinanti fisiologici classicamente includono ereditarietà, nutrienti vitaminD e bonetropici, fattori endocrini e forze meccaniche.